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IL PAPA NEL FUOCO

12/11/2007

Nell’edizione internet del Corriere Della Sera di ieri, 14 ottobre 2007, è riportata una notizia destinata a far discutere tanto i numerosi devoti della figura di Giovanni Paolo II (e i credenti nel paranormale religioso in generale), quanto gli scettici. 

 I fatti: erano le 21,37 del 2 aprile 2007. Sulla collina di Matyska, un luogo di culto non lontano da Wadovice, paese natale di Wojtyla, si tiene una veglia di preghiera in memoria del Pontefice scomparso. Un giovane operaio polacco, recatosi sul luogo in pellegrinaggio, scatta, con la sua nuova macchina fotografica, delle foto del falò intorno al quale le persone intervenute alla cerimonia sono raccolte. Una volta tornato a casa, il giovane si accorge che almeno una delle foto (quella nell’immagine) ha qualcosa di insolito. In questa fotografia il fuoco assumerebbe infatti una forma tale da ricordare la fisionomia del Papa defunto nell’atto della benedizione, con il braccio destro alzato. L’autore delle foto ne parla al parroco del suo paese, e da questo momento in poi comincia un passaparola che porterà a interessarsi del caso anche il Vatican News Service.

 Il giovane operaio afferma che le immagini non sono frutto di nessuna forma di manipolazione, e, fino a prova contraria, non c’è motivo per non credergli. Fermo restando che non ci è possibile, e forse non lo sarà mai, stabilire se dietro all’evento che fa già gridare al miracolo molti credenti ci sia o meno un intervento ultraterreno, è quanto meno utile tentare una spiegazione alternativa.

 Alcuni aspetti in particolare dovrebbero essere tenuti in considerazione: il primo, più oggettivo, riguarda proprio l’immagine in questione. Sullo sfondo è possibile notare il flash o il faretto di almeno un’altra persona che sta scattando una fotografia o sta filmando il fuoco, nello stesso momento in cui è stata scattata la fotografia dalla quale è nato il caso. Sarebbe interessante sapere quale immagine è venuta fuori da quello scatto o filmato. Se anche nelle immagini riprese da altri punti di osservazione la fisionomia di Papa Giovanni Paolo II fosse altrettanto riconoscibile sarebbe un altro punto a favore dei credenti, ma, allo stato attuale, non è dato saperlo. Il secondo elemento da tenere in considerazione è che la sagoma umana è unica. Il nostro corpo, cioè, non è simile a nessun altro oggetto normalmente presente in natura, quindi facilmente riconoscibile. Qualora un evento naturale, come una macchia su un muro, per esempio, o una fiamma, o qualsiasi altra cosa, ne riproducesse, anche casualmente e parzialmente, le sembianze, saremmo naturalmente propensi a riconoscerle immediatamente come tali. Il terzo elemento, strettamente connesso al precedente, è un fenomeno conosciuto in psicologia come “pareidolia”, la tendenza, cioè, a "ricostruire, partendo da elementi parziali, degli stimoli, visivi o di altro tipo, interi". Orbene, se uniamo il secondo elemento al terzo, e a questi aggiungiamo le particolari sensazioni legate al contesto in cui l’evento si è realizzato, e a queste l’inevitabile quanto legittima suggestione che condizioni simili possono suscitare in chiunque tra noi, ecco che abbiamo, credo, una sufficiente quantità di informazioni per fornire una spiegazione alternativa a quella diventata oggetto di notizia. Essendo a conoscenza delle premesse che hanno portato a interpretare lo stimolo (in questo caso la fotografia) in un certo modo, sarebbe interessante scoprire se la stessa interpretazione sarebbe data anche da soggetti non a conoscenza di tali premesse. Una semplice prova potrebbe consistere, per esempio, nel chiedere a qualcuno che non conosca la notizia e, possibilmente, che non sia nemmeno cattolico, cosa vede nell'immagine in questione. 

 Ovviamente, i credenti potrebbero, comprensibilmente, utilizzare le stesse motivazioni rivolgendole a loro vantaggio, affermando cioè che la sagoma di Wojtyla è apparsa proprio lì, in quel momento, non come effetto di una suggestione di massa, ma perché “lui” era il motivo dell’adunanza. E in effetti il discorso non farebbe una piega. Non possiamo sapere con certezza, in questo come in molti altri casi simili, se si tratti di “coincidenze” o di qualcos’altro. Ognuno giudicherà da sé, scegliendo la verità più congeniale alla propria personalità. 

 

 Enzo Artale

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