COSA SONO L'ANSIA E LO STRESS E COME GESTIRLI

L'ansia è una delle forme di malessere psicologico più diffusa in assoluto. Trattandosi di una condizione presente, sebbene in maniera blanda e transitoria, anche in persone sane, si fa spesso fatica a capire quando il limite tra ansia "normale" e ansia "patologica" viene superato. L'ansia può infatti essere definita come un disturbo "polimorfo", in grado cioè di assumere diverse forme, che possono anche cambiare nel corso del tempo nella stessa persona, e che la rendono spesso irriconoscibile in quanto tale sia a chi ne soffre, sia alle persone vicine. L'ansia è strettamente correlata allo stress. Lo stress, cioè la stanchezza mentale e/o fisica accumulata senza possibilità di recupero totale, è l'insieme degli effetti che l'ansia ha sulla psiche e sul corpo della persona ansiosa. Quanto più lo stress è intenso e prolungato, tanti più effetti nocivi può avere sulla psiche e sul corpo. Alti livelli di stress per periodi prolungati abbassano l'efficienza del sistema immunitario, aprendo la strada a diversi tipi di disturbi organici, comunemente conosciuti come disturbi psicosomatici o psicosomatosi, prevalentemente a carico dell'apparato digerente e di quello cardiocircolatorio. Ansia e stress si rinforzano a vicenda, costituendo spesso un circolo vizioso che è utile spezzare quanto prima possibile. In alcune circostanze l'ansia può essere costruttiva, cioè funzionale al raggiungimento di obiettivi specifici; per esempio, la leggera ansia che lo studente prova poco prima di sostenere un esame lo aiuterà a essere più reattivo alle domande dell'esaminatore. Lo stress è invece sempre disfunzionale. Ci sono quindi un'ansia costruttiva e una distruttiva. La prima è auspicabile, la seconda dovrebbe essere riconosciuta e risolta prima che cominci a dar luogo allo stress. Tra i sintomi più frequenti dell'ansia disfunzionale vi è l'insonnia, terreno fertilissimo per lo stress. In questa sezione mettiamo a tua disposizione guide e tecniche per tenere l'ansia eccessiva sotto controllo e, auspicabilmente, riportarla sotto quel limite di cui parlavamo all'inizio, per imparare a gestirla, per raggiungere e mantenere una condizione di rilassamento e per favorire l'addormentamento.